Sentiment 04/2019

Aprile si chiude con un ulteriore risultato positivo per i mercati azionari trainati da un SP500 in splendida forma .
Aprile si chiude con un ulteriore risultato positivo per i mercati azionari trainati da un SP500 in splendida forma .
Ancora una volta la paura del rallentamento delle economie, invero ancora non fugata, è stata ignorata dai mercati, complici anche le due principali banche centrali in versione più flessibile sui tassi.
E’ legittimo domandarsi se , alla luce di questi primi mesi e dopo le forti perdite registrate l’anno scorso, sia tornato operativo l’ up-trend.
“Lo scenario sui mercati si è ulteriormente complicato non solo per le grosse perdite registrate su quasi tutti gli asset , ad eccezione dell’oro e dei bonds governativi USA, ma per i segnali contrastanti che giungono da diversi indicatori e dai recenti dati macroeconomici.”
Lo scenario sui mercati si è ulteriormente complicato non solo per le grosse perdite registrate su quasi tutti gli asset , ad eccezione dell’oro e dei bonds governativi USA, ma per i segnali contrastanti che giungono da diversi indicatori e dai recenti dati macroeconomici.
Gli indici azionari globali hanno proseguito la loro discesa per tutto il mese di novembre entrando in alcuni casi, DAX per esempio, in un contesto di “Bear market” avendo registrato perdite superiori al 20% dai massimi.
Le prime crepe sugli indici visti a settembre si sono trasformate in una valanga di vendite che ha travolto tutti gli investimenti nel corso di tutto ottobre.
Nel nostro articolo di luglio esponevamo brevemente come la nostra visione dei mercati si fosse modificata da “Moderatamente positiva” a “Neutral”.
L’anno 2018, ormai è evidente, costituirà il punto di svolta dei mercati dopo nove anni di salita.
A giugno i mercati azionari hanno proseguito la loro rotta verso sud segnando nuovi minimi rispetto al mese precedente. Alcuni indici, tra l’altro, sono entrati ufficialmente in un “mercato orso”.
Si complica il quadro dei mercati azionari che a maggio hanno vissuto un mese molto negativo per alcuni listini europei, di forte sell off per quello italiano e spagnolo nonché per qualche listino dei paesi emergenti (Brasile, Turchia, Messico , Malesia).
Il mercato non finisce di sorprendere per i suoi repentini capovolgimenti di trend e, mentre il mese scorso scrivevamo sui potenziali rischi di correzione , oggi ci troviamo a considerare l’opzione di una ripresa positiva del trend primario.
Complici la guerra sui dazi e le tensioni internazionali, il mercato azionario ha registrato un nuovo scivolone alimentando dubbi sulla sostenibilità ancora del trend rialzista.
Il mese scorso, in questa rubrica, abbiamo fornito i parametri per individuare i primi segnali di alert nel trend del mercato azionario, dopo la correzione di inizio febbraio.
La pubblicazione della consueta reportistica cade in coincidenza di un momento cruciale dei mercati e degli asset d’investimento.
Siamo ormai giunti all’ottavo anno del bull market sull’SP500.
Le recenti riunioni delle banche centrali non hanno riservato novità in merito alla politica monetaria che perseguiranno in futuro.
A marzo di quest’anno, nella medesima sezione, avevamo stimato per l’ SP500 un target finale di 2500 pts. seppure raggiungibile con due diversi percorsi.
Le considerazioni su un eccesso di ottimismo presente sui mercati e sui vari assets , già da tempo argomentate in questa rubrica , trovano ulteriori conferme in questo mese con alcuni dati in peggioramento.
Giugno non ha riservato novità di rilievo rispetto a quanto prospettavamo nel nostro precedente articolo, a parte la discesa degli indici europei.
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